Industria 4.0: che cos’è e quali scenari porta con sé
Industria 4.0 o quarta rivoluzione industriale: anche l’Italia è coinvolta sempre più in questo grande cambiamento economico e sociale, ma che cosa si intende di preciso con questo termine e quali sono gli scenari futuri?
Che cos’è Industria 4.0
Si tratta innanzitutto di un segmento di mercato la cui caratteristica principale è l’unione tra sistemi fisici e digitali, analisi complesse attraverso Big Data e adattamenti real-time. Ancora, si tratta di utilizzo di macchinari connessi al web, analisi delle informazioni ricavate dalla rete e possibilità di una gestione più flessibile del ciclo produttivo. E’ un pezzo di mercato in crescita costante, che strizza l’occhio al futuro e alle cosiddette tecnologie abilitanti: dalle stampanti 3D ai robot, dalla gestione di dati in cloud all’analisi dei dati per rilevare debolezze e punti di forza della produzione.
Pare che il termine sia stato coniato in Germania (Industrie 4.0) durante l’Hannover Messe, la fiera delle tecnologie industriali, e da lì sia poi entrato nel linguaggio comune. Proprio la Germania è oggi considerata uno dei paesi di avanguardia nel processo di Industria 4.0, grazie al coinvolgimento di grossi gruppi industriali, poli universitari e startup tecnologiche agevolate a livello fiscale.
Il futuro dell’Industria 4.0 in Italia
Per parlare del nostro paese è necessario partire dall’Europa. In molti stati membri infatti, sono stati lanciati diversi progetti governativi per portare l’Industria 4.0 nel tessuto imprenditoriale : Industrie 4.0 in Germania, Industrie du Futur in Francia, Smart Industry nei Paesi Bassi e Catapult – High Value Manufacturing nel Regno Unito. Per quanto riguarda l’Italia il “regista” è il ministero dello sviluppo economico, il quale, tra gli obiettivi fissati nel Piano nazionale Industria 4.0 mira a mobilitare fino a 10 miliardi di euro in investimenti privati entro il 2020, ad aumentare di 11,3 miliardi la spesa privata in ricerca&sviluppo e a muovere di 2,6 miliardi gli investimenti early stage.
Il Piano riguarda anche il capitale umano e qui l’obiettivo del Mise è di arrivare al traguardo di 200mila laureati nei settori tecnologici e 3mila manager specializzati.
L’occupazione
Quali lavori scompariranno con l’Industria 4.0 e quali potrebbero nascere? La Commissione Lavoro del Senato ha da poco pubblicato un rapporto a riguardo – «Impatto sul mercato del lavoro della quarta rivoluzione industriale» – secondo cui il 10% dei lavoratori italiani attuali rischiano di essere sostituiti da robot, mentre il 44% dovrà inevitabilmente modificare le proprie competenze.
Probabilmente più che la scomparsa totale di professioni, sarà sempre più importante aggiornare le competenze e non smettere di “studiare”. Relativamente invece alle diverse professionalità, alcuni lavori creati ex novo dall’industria tecnologica già ci sono: Chief internet of things officer (un manager con supervisione sull’impiego dell’Iot in azienda) e Iot Business designer (responsabili dello sviluppo di strategie che includono i dispositivi connessi). Saranno ricercati anche esperti di cybersicurezza, hardware engineer, analisti del business digitale e soprattutto sviluppatori.