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22 Luglio 2015

Hello, la chat che ti “teletrasporta” dove ti piacerebbe essere

Rendere possibile il “teletrasporto” in chat. Ecco l’intuizione di quattro ragazzi bolognesi ventenni. L’app geolocalizzata seleziona gli utenti sulla base di luoghi e punti di interesse. E li porta dove desiderano essere, o dove ancora non sono.
Una chat capace di “accompagnare” l’utente lontano, anche dall’altra parte del mondo, dandogli la possibilità di interagire con persone che non conosce, che stanno partecipando, ad esempio, a un evento, un concerto, una partita.
Hello, presentata all’ultimo Smau di Bologna, è stata sviluppata da Marco Fabbri, Giuseppe Travasoni, Federico Ruggi e Stefano Mongardi. «A differenza di altre app, come WhatsApp e Messenger, gli utenti possono conoscersi senza essere mai entrati in contatto tra loro. I luoghi vengono autogenerati ed “estratti” dalle venue Foursquare» spiega il fondatore Marco Fabbri. Il servizio più originale però è quello del «teleport»: «Grazie ad esso è possibile “teletrasportarsi” in qualsiasi parte del mondo e conoscere persone ancora prima di raggiungere fisicamente un determinato luogo».

Ecco come funziona
Una volta fatto il login, va selezionato il proprio account social, quindi si sceglie il proprio nickname e si indica la propria città. A questo punto si può avviare la chat con gli utenti presenti in città, nel Paese o in un’area specifica (parco, locale o evento). «Il servizio è gratis sia per coloro che sono presenti nel luogo, sia per chi vuole esserci ma non può. Il modello di business prevede la realizzazione di una piattaforma per chatroom per locali ed eventi. Stiamo cercando ad oggi un partner economico che ci supporti in questa crescita. In ogni caso a breve renderemo possibile l’acquisto di servizi premium per il business: potremmo prevedere servizi b2b a bordo di navi, aerei, treni basandosi sulla rete wireless». Incoraggiante la partenza. «Siamo partiti ad aprile, nel primo mese abbiamo avuto 10mila utenti con un tasso di conversione sugli acquisti del 5 per cento», conclude Fabbri.

Categoria: Notizie
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