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10 Novembre 2017

Tre parole chiave per innovare

Orma è chiaro: innovare è più di una tendenza, è ormai un vero e proprio comandamento per chi fa o per chi vuole fare imprese.

Nel 2016 l’industria italiana ha speso circa 1,7 miliardi di euro in innovazione, con una crescita del 27%, grazie alla spinta del Piano industry 4.0 promosso dal Governo.

Sia le grandi che le piccole aziende italiane decidono in misura sempre maggiore di investire nelle giovani società innovative. In particolare scommettono sulle startup il 6,7% delle grandi imprese, il 2% delle medie imprese e lo 0,7% delle piccole, tutte, ugualmente, con risultati decisamente molto positivi.

Guardare oltre, osservare il futuro per cavalcare le esigenze e le tendenze che porterà con sé, è ormai un dovere per chi fa impresa.

D’altra parte, è stato sempre così e già Henry Ford, inventore del parente più prossimo delle nostre autovetture moderne, amava ripetere: “Se avessi semplicemente chiesto alle persone cosa desideravano, mi avrebbero risposto: cavalli più veloci”.

Quali sono, dunque, gli strumenti essenziali per innovare?

Innanzitutto la capacità di analisi e osservazione. Raccogliere i dati, ma soprattutto osservare le persone, il loro modo di agire, di comportarsi, di relazionarsi nel mondo reale come in quello virtuale è sempre una fonte inesauribile di ispirazione.

Prima di iniziare ad accumulare dati è importante avere una visione d’insieme di cosa si vuole osservare. Probabilmente all’origine di questo processo e della necessità stessa di analizzare comportamenti e azioni, c’è un’idea di cosa si vuole realizzare, del bisogno a cui si vuole rispondere.

In questo momento, dunque, è più importante che mai avere una mappa che aiuti ad orientarsi tra la marea di dati che si andranno a raccogliere in modo da guidare il processo senza influenzarne i risultati.

Ed ecco che entra in gioco l’altro elemento essenziale: la vision.

Si tratta di una vera e propria bussola che segna sempre il nord, rappresentato dall’idea originaria, dalla visione delle cose che ha ispirato quell’idea, dal bisogno a cui si vuole rispondere o dall’esigenza che si vuole far nascere nel proprio pubblico.

Una vision chiara rappresenterà il vero punto di forza di ogni impresa e sarà la chiave per la resilienza nel caso di cambiamenti di direzione obbligati e decisivi.

Una vision difficilmente è un prodotto o un servizio definito, che dovrà essere sviluppato, appunto, in seguito all’osservazione del target di riferimento, auspicabilmente è un’idea di quale cambiamento si vuole attuare in un determinato settore o ambito aziendale, produttivo, ma anche della quotidianità.

Infine, ma non come ultima cosa, occorre molta flessibilità.

Viviamo in un mondo che si evolve costantemente e freneticamente sotto i nostri occhi per cui oggi è quantomai vero l’insegnamento datoci dall’evoluzione: non sopravvive il più forte, ma il più adattabile.

La flessibilità poggia sulle basi della vision e si attiva in base al processo di osservazione: per fare innovazione ci si deve dimenticare di “affezionarsi” ad un’idea, un prodotto o un servizio, ma si deve entrare nell’ottica che tutto può cambiare, potevamo aver pensato di realizzare l’auto più veloce del mondo, ma abbiamo capito che alle persone interessa inquinare meno, se la nostra vision è definita ed è migliorare il modo di muoversi, ci sarà immediatamente chiaro anche il cambiamento da adottare nella progettazione del nostro prodotto.

Osservazione, vision e flessibilità sono tre valori importanti per gli innovatori di oggi e di domani.

Categoria: Resources
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