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13 Ottobre 2017

Le startup non superano i 5 anni, pochi investimenti

Il numero delle imprese innovative italiane continua a crescere, ma le neo imprese fanno fatica a stabilizzarsi sul mercato e gli investimenti per le startup non sono all’altezza

Sono più di 7000 mila le startup italiane, l’11% in più rispetto allo scorso anno, secondo quanto rilevato dallo studio “Startup in Italia: mercato, valutazioni ed exit” realizzato da AIAF, Associazione italiana degli Analisti e Consulenti Finanziari e presentato al Luiss Enlabs di Roma.

Il 175quaderno frutto del gruppo di lavoro dell’Associazione, mette in luce dati interessanti: il settore delle imprese innovative nel nostro Paese, conto più di 35mila addetti, per la maggior parte imprenditori o professionisti del mondo ICT.a

I dati finanziari sono un po’ più preoccupanti: alla fine del 2016 il comparto startup italiane nel suo complesso, registrava ricavi annui medi per impresa pari a 133mila euro, un Ebitda, cioè il margine operativo lordo, calcolato prima che l’impresa onori il pagamento di interessi, tasse, svalutazioni ed ammortamenti, negativo del 25%, una capitalizzazione piuttosto limitata con investimenti che si attestano su una media di 61mila euro e debiti finanziari per 54mila euro.

Cinque anni ed exit

Insomma, una situazione non troppo rosea che porta come conseguenza quella del fallimento delle neo imprese dopo i cinque anni, ossia dopo aver superato quella che per la legge italiana è la fase vera e propria di startup.

Anche le exit, cioè le vendite o le quotazioni sul mercato, non sono facili per le startup italiane, lo scorso anno se ne sono registrate 19, ben sei in meno rispetto al 2015, secondo l’Osservatorio startup hi-tech della School of business del Politecnico di Milano.

Dove sono gli investimenti per le startup?

Innanzitutto quello di cui si sente maggiormente la mancanza in Italia sono gli investimenti.

Nel 2016 le startup nostrane hanno ricevuto finanziamenti per un totale di 180 milioni di euro contro, ad esempio, l’1,4miliardi delle neo imprese francesi.

Proprio la Francia può essere presa a modello perché se fino a poco più di tre anni fa aveva una situazione simile a quella italiana, ora tocca i 3 miliardi di euro investiti ogni anno.

Chi eroga i finanziamenti per le startup italiane? Ai primi tre posti troviamo Innogest, società torinese che ha investito in startup come Prestiamoci, Sardex e Dexcode. È il venture capital più attivo in Italia, ma in Europa è solo al 130esimo posto.

Seguono, sempre sul podio italiano, le milanesi P101 e United Ventures.

“Il quadro generale delle startup innovative italiane evidenzia una minore velocità di evoluzione e sviluppo rispetto agli altri Paesi dovuta soprattutto a una difficoltà, sia da parte del mercato che da parte degli investitori finanziari e industriali, di conoscere e quindi valutare in modo appropriato le startup e di conseguenza il loro effettivo valore e potenziale”. ha dichiarato Marco Morchio, Accenture Strategy Lead per Italia, Europa Centrale e Grecia.

Categoria: Notizie
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