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2 Ottobre 2017

Intelligenza artificiale: i lavori a prova di futuro

Una recente ricerca di Accenture svela quali le nuove figure lavorative che nasceranno grazie all’intelligenza artificiale. I nuovi lavori a prova di futuro insomma. Non si tratta di ruoli che sostituiscono i lavori precedenti, ma di mansioni «nuove e che richiedono abilità e formazione senza precedenti». Magari si tratta di figure che al momento non esistono, ma che potrebbero diffondersi a ritmo sempre più intenso. Il cuore di questa trasformazione saranno gli algoritmi, i procedimenti automatici, ma anche competenze legate al controllo di azioni e messaggi veicolati dalle tecnologie.

I 3 principali settori del futuro

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I Trainers

Sono coloro che saranno chiamati a istruire gli algoritmi su come eseguire i propri compiti, spingendosi oltre la meccanicità delle funzioni di base. Ecco quindi che le imprese potranno aver bisogno di specialisti in grado di far capire ai bot le sfumature e il significato non letterale delle frasi o insegnare alle macchine a imitare i comportamenti dei dipendenti umani (smart-machine interaction modeler).

Gli Explainers

Gli explainers avranno il compito di colmare il gap tra sviluppi tecnologici e applicazioni nel business, ossia come tradurre le sperimentazioni di intelligenza artificiale in valore aggiunto per le imprese e i rispettivi manager.

I sustainers

Questa figura valuterà e controllerà l’impatto delle tecnologie di Intelligenza Artificiale, per esempio promuovendo o bocciando gli algoritmi sperimentati in base a precisi indicatori di performance (machine relations manager).

Tutti questi ruoli dai nomi tanto bizzarri sono meno lontani di ciò che potrebbe sembrare e alcuni grandi gruppi del settore digitale hanno già iniziato a sperimentarli. In Yahoo ad esempio hanno realizzato degli algoritmi che riescono a percepire il sarcasmo nelle conversazioni sui social media.

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I ruoli che esistono già

Un’indagine dello scorso giugno de IlSole24Ore ha analizzato l’attuale mercato del lavoro digitale e ha scovato ben mille posizioni aperte nel settore in 8 colossi Ict. Si va dal learning specialist (gli esperti di machine learning) agli A.I product manager (manager di prodotti specializzati in intelligenza artificiale), agli ingegneri per lo soluzioni di deep learning. Tra le figure più generiche ma già ampiamente diffuse troviamo poi i software engineer, cloud specialist e il data scientist, lo “scienziato dei dati”, che si occupa di analizzare gli immensi flussi di informazione della rete e trasformarli in elementi preziosi per la riproduzione dell’intelligenza umana. La concorrenza nel settore è alle stelle e i big dell’Hi-tech fanno a gara per assumere i talenti migliori.

I percorsi di studio utili

Che cosa si studia per imparare queste professioni? Tutto e niente potrebbe essere la risposta; l’intelligenza artificiale stessa non è ancora ben definita. Sicuramente può essere utile un percorso in informatica, ingegneria, statistica, fisica, ma anche discipline umanistiche come la semiotica o la linguistica. Ciò che conta, come sempre, è farsi guidare dalla passione e non dalla moda del momento.

Categoria: Notizie
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