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16 Settembre 2015

Da whoosnap una spinta decisa al citizen journalism

Ormai qualsiasi cittadino munito di smartphone può diventare reporter per un giorno. E’ il concetto di citizen journalism. Cioè chiunque può essere testimone di un fatto improvviso, scattare una foto, girare un video e poi vederseli richiesti e pubblicati dai diversi media.
E’ in questo contesto che prende forma whoosnap, l’app che ti trasforma in fotogiornalista. Per ora c’è una versione beta, che presto sarà ulteriormente sviluppata, anche grazie ai 400mila euro ricevuti da tre investitori: 100 da LVenture Group, 150 mila dal Club degli Investitori di Torino e altri 150 mila da business angel. Il funzionamento è semplice: c’è chi è vicino ad un evento e scatta una foto, rendendola disponibile, chi la cerca (grazie alla geolocalizzazione) e l’acquista, pagando da 20 centesimi fino a 50 euro. Le foto non comprate immediatamente finiscono in un archivio e potranno essere cercate (e acquistate) poi.
Whoosnap trattiene il 30% del prezzo della foto. Chi, ad esempio, avesse assistito ad un evento di un qualche interesse e scattato delle foto, con questa applicazione, invece di pubblicarle, ad esempio, sui social network (da dove spesso vengono prese dalle varie testate, magari con citazione, ma senza scucire un soldo), potrà caricarle su whoosnap, stabilire un prezzo e valutare le offerte. Devono essere scatti in tempo reale e non ritoccate. Su questo punta punta l’app. L’idea è venuta a Enrico Scianaro, 28 anni, cercando in rete foto di un evento lontano, introvabili.
L’app può essere utile a tutti, ma è per ovvie ragioni particolarmente apprezzata da chi fa informazione. Si tratta, in fin dei conti, di poter contare potenzialmente su un inviato in ogni parte del mondo. Ciò, prevedibilmente, sta mettendo in allarme i fotografi professionisti, che si vedono in qualche modo “scavalcati”.
Ci sono poi risvolti in altri ambiti, ad esempio quello assicurativo, in cui spesso si nascondono le truffe e i furbetti.  «Sono stati effettuati patti commerciali anche con compagnie di assicurazione – spiega Scianaro – Nel caso di un incidente stradale, ad esempio, l’azienda può richiedere a chi è nelle vicinanze di scattare una foto e verificare l’entità del danno».

Categoria: Notizie
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